Raramente senza scarpe poso il piede per terra
la mia orma è più vera senza quella zavorra
un filo d’erba nel prato piano piano si rialza
e si racconta lentamente a me con la sua danza
mi racconta di intrecci sentieri e distanze
e di come tra tanti piedi ci siano grandi somiglianze
vedrai piedi che il mondo lo trascinano a fondo
o lo lavano e lo asciugano e lo mantengono rotondo
senza colpa o con l’illusione di avere ragione
come la pancia della vita con attaccato un cordone
e vedrai quei piedi stanchi continuare a migrare
o piedi sporchi di guerra che più non sanno lottare
e ti accorgi che il passo non lo fa la distanza
e che la storia si fa muta se nessuno più avanza
la terra ed i piedi hanno buona memoria
dalla forma di un orma sai intuire la storia
ed ancora mi chiedo quale sia da seguire
il sentiero migliore per poter ripartire
La storia si fa coi piedi che inseguono sorgenti
e che baciano il mare o che affondano sgomenti
Sono piedi che credono e un po dimenticati
di una bellezza delicata come piedi di neonati
Sono piedi che si rincorrono sono li pure i nostri
che inventano la sera e che scacciano via i mostri
sono piedi con un cuore senza fretta di ritornare
da dove son partiti un giorno solo per farsi amare
Ma la storia con i pedi la fai dove ti fermi
dove trovi altri piedi che oramai sono inermi
li accarezzi, li baci, con loro balli e conversi
e riscopri che i ritmi non sono mai tanto diversi
ispirata da P. Mauro Armanino 🙂